Crisi sanitaria a Gaza: migliaia in urgente bisogno di riabilitazione

Ambulanza dopo il bombardamento israeliano dell'ospedale di Al-Quds a Gaza City Ambulanza dopo il bombardamento israeliano dell'ospedale di Al-Quds a Gaza City © Eva Bartlett su Flickr

Il conflitto a Gaza lascia 22.500 civili in bisogno di riabilitazione, con i servizi sanitari paralizzati e gli ospedali quasi inattivi. 

I conflitti e la violenza vanno ben oltre le vittime immediate, lasciando cicatrici durature sui sopravvissuti.

Questo è chiaramente illustrato nell'ultimo rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulle lesioni invalidanti subite dai civili nel conflitto in corso nella Striscia di Gaza. Con i servizi di riabilitazione interrotti e le cure specialistiche gravemente limitate, si stima che 22.500 persone abbiano ora un urgente bisogno di riabilitazione a lungo termine. Tra queste:

  • oltre 15.000 hanno riportato lesioni agli arti,
  • 4.000 hanno subito amputazioni e
  • coloro che hanno subito lesioni alla testa e al midollo spinale o ustioni gravi sono oltre 2.000 per ciascuna categoria.

La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che solo 17 dei 36 ospedali di Gaza sono parzialmente operativi. In particolare, il Nasser Medical Complex, un tempo l'unico centro per la ricostruzione degli arti e la riabilitazione, è stato danneggiato a febbraio 2024.

L'OMS ha chiesto un accesso sicuro ai servizi sanitari essenziali e un cessate il fuoco, sottolineando che questi passaggi sono cruciali per ricostruire il sistema sanitario e salvare vite.

 

Per saperne di più:

 

di Camilla Levis

 

 

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