Guerra in Libano: Attacchi di Israele Intensificano il Conflitto nel Medio Oriente, Centinaia di Vittime Civili

Il confine tra Libano e Israele, 2006. Il confine tra Libano e Israele, 2006. David Poe su flickr

Il conflitto tra Israele e Hezbollah si aggrava, causando gravi perdite civili e danni in Libano meridionale

A partire dal 23 settembre 2024, oltre mille attacchi aerei condotti da Israele hanno colpito diverse parti del Libano, uccidendo più di 1.400 civili, la maggior parte donne e bambini, e ferendo diverse migliaia di persone. Gli attacchi, considerati parte dell'escalation del conflitto tra Israele ed Hezbollah, hanno anche causato gravi danni a case, attività commerciali e altre cruciali infrastrutture nel Libano meridionale. Di fronte alla crescente violenza, i civili libanesi sono a grande rischio: centinaia di migliaia di persone sono state sfollate, mentre le rotte cruciali  per la consegna di aiuti umanitari sono state bruscamente interrotte. La situazione ha alimentato  impellenti richieste per un'indagine su possibili violazioni del Diritto Umanitario Internazionale.

Le vittime sono sia civili libanesi che operatori sanitari coinvolti in attacchi contro ospedali e ambulanze. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito più di 1.600 siti di Hezbollah in risposta ai razzi del gruppo sciita libanese diretti a nord di Israele, causa di feriti nel Paese. Hezbollah risponde continuando a lanciare razzi verso il territorio israeliano, colpendo strutture fondamentali, inclusi importanti valichi di frontiera con la Siria, come Masnaa - l'unico punto di ingresso e uscita funzionante per persone e merci dal Libano. Si segnalano civili bloccati su strade danneggiate sotto il fuoco.

La comunità internazionale continua a condannare la violenza, appellandosi alla moderazione da entrambe le parti. Human Rights Watch ha chiesto un'indagine indipendente sulle ostilità ribadendo la necessità di rispettare le norme internazionali in materia di guerra, mentre le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per le violazioni di tali leggi belliche, con particolare riguardo verso l'obbligo di prendere tutte le precauzioni possibili per risparmiare i civili. Finora, la pressione diplomatica non è riuscita a porre fine alle ostilità. L'accesso agli aiuti umanitari rimane gravemente limitato, con le autorità locali incapaci di mantenere rotte di evacuazione sicure a causa degli attacchi in corso.

 

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di Alessia Sartini

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