Rapporto Cluster Munition Monitor 2024: Nuovi Dati sull'Utilizzo Globale delle Bombe a Grappolo e Impatti Umanitari

Sminatore all'opera Sminatore all'opera © Sean Sutton/CMC/MAG su flickr

ll Cluster Munition Monitor 2024 rivela dati aggiornati sull'uso globale delle bombe a grappolo e le loro conseguenze umanitarie

Il Cluster Munition Monitor 2024 è un prodotto del Landmine and Cluster Munition Monitor, un'iniziativa di ricerca della Cluster Munition Coalition (CMC) e della International Campaign to Ban Landmines (ICBL). Questo è il 15° anno in cui viene prodotto il rapporto, con contributi di una rete mondiale di ricercatori e di organizzazioni diverse, tra cui Mines Action Canada, Humanity & Inclusion e Human Rights Watch. Il modello di verifica utilizzato si basa sulla popolazione civile e mira a promuovere e monitorare il divieto di ordigni a grappolo. Lo scopo principale del rapporto è seguire l'attuazione della Convenzione sulle munizioni a grappolo del 2008 circa la politica, la distruzione degli stock, la contaminazione e l'assistenza alle vittime. Le informazioni sono relative a tutto il 2023 e l’inizio del 2024 e provengono da missioni sul campo, fonti governative e agenzie delle Nazioni Unite.

Secondo il rapporto, nessun altro paese ha subito più danni dalle bombe a grappolo dell'Ucraina, con oltre 1.000 feriti o uccisi nel periodo 2023-2024, in seguito all'invasione russa. Solamente nel 2023 ci sono state, in tutto il mondo, 219 vittime. Sebbene il numero sia inferiore al picco del 2022, è probabile che vi siano sottostime e che la cifra effettiva sia, in realtà, molto più alta. Il 93% delle vittime erano civili e il 47% dei feriti è stato causato da submunizioni inesplose. Per quanto riguarda la distruzione degli stock, il rapporto indica che dal 2008 i Paesi aderenti alla Convenzione hanno distrutto 1,49 milioni di munizioni a grappolo e 179 milioni di submunizioni. Nel 2023, il Perù è diventato l'ultimo Stato Parte a completare la distruzione degli stock.

Ciononostante, il rapporto afferma che 10 paesi, tra cui la Germania, mantengono munizioni a grappolo attive per scopi di ricerca e addestramento. D'altra parte, nel 2023, il Belgio ha distrutto tutte le sue bombe a grappolo conservate. La contaminazione e la bonifica restano un problema per 28 dei paesi aderenti la Convenzione. Nel corso del 2023, sono stati bonificati 83,91 km² di terreni contaminati, con la distruzione di un totale di 73.348 residui. Tuttavia, ciò rappresenta un calo rispetto ai 93,49 km² bonificati nel 2022.

L'uso di queste armi letali rimane comunque esteso: il rapporto ha registrato l'uso di munizioni a grappolo in Myanmar, Siria e Ucraina per l’anno 2023. Nonostante il divieto, l'uso più esteso è stato registrato in Ucraina, con la Russia che ha largamente usufruito di queste armi e con usi documentati anche da parte della resistenza ucraina.

Nonostante i progressi registrati, il rapporto sollecita maggiori sforzi per universalizzare la Convenzione, in particolare nelle regioni dove le munizioni a grappolo continuano a causare danni. Altre raccomandazioni chiave includono migliorare l'educazione al rischio nelle aree contaminate, la priorità all'assistenza alle vittime e la trasparenza nelle segnalazioni. La Cluster Munition Coalition fa pressione affinché più stati aderiscano alla Convenzione per fermare la produzione e il trasferimento di munizioni a grappolo.

 

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di Alessia Sartini

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