Sintesi del Rapporto del Segretario Generale sulla Violenza di Genere nei Conflitti

Dettaglio di una delle opere della mostra commemorativa "Horror and Hope" Dettaglio di una delle opere della mostra commemorativa "Horror and Hope" © Noorulhuda Nadheer via UN News

Il Rapporto S/2024/292 analizza l'impatto della violenza sessuale nei conflitti, evidenziando tendenze globali, sfide e azioni per contrastarla

Introduzione

Il Rapporto del Segretario Generale S/2024/292 offre un'analisi dettagliata e aggiornata dell'impatto devastante della violenza sessuale su donne, ragazze, uomini e ragazzi in contesti di conflitto. Pubblicato annualmente, questo rapporto fornisce una panoramica delle tendenze globali, delle sfide persistenti e delle misure adottate per combattere questa piaga.

Dati e Casi Esemplificativi

Secondo il rapporto, nel 2023 sono stati verificati 3688 casi di violenza sessuale legata ai conflitti, un numero che rappresenta solo una frazione del dato reale a causa della diffusa sotto-segnalazione. Le vittime comprendono donne, ragazze, uomini e ragazzi. Alcuni casi emblematici citati nel rapporto includono:

  • Repubblica Centrafricana: Donne e ragazze vittime di stupri e violenze sessuali durante operazioni militari condotte da forze di sicurezza governative e gruppi armati.
  • Etiopia: Violenze sessuali su larga scala durante il conflitto nella regione del Tigray, con stupri di gruppo, mutilazioni genitali femminili e uccisioni.
  • Myanmar: Donne Rohingya sistematicamente vittime di stupri e altre violenze sessuali da parte delle forze di sicurezza birmane durante la repressione militare del 2017.
  • Ucraina: Numerose violenze sessuali contro donne e ragazze ucraine documentate dall'inizio dell'invasione russa nel febbraio 2022.

Questi esempi rappresentano le atrocità quotidiane in contesti di conflitto, dove la violenza sessuale è usata come arma di guerra per terrorizzare, controllare e umiliare le popolazioni civili.

Impatto e Conseguenze

Le vittime di violenza sessuale nei conflitti subiscono traumi fisici ed emotivi profondi, con conseguenze a lungo termine sulla loro salute, benessere e partecipazione alla vita sociale ed economica. La violenza sessuale può causare gravidanze indesiderate, malattie sessualmente trasmissibili, infezioni da HIV, traumi psicologici, depressione, ansia, disturbi da stress post-traumatico e persino la morte. Inoltre, ha un impatto devastante sulle comunità, creando un clima di terrore e sfiducia, ostacolando la coesione sociale e il processo di pace.

Sfide e Ostacoli

Il rapporto identifica diverse sfide che ostacolano la prevenzione e la risposta alla violenza sessuale nei conflitti, tra cui:

  • Mancanza di accesso alla giustizia per le vittime: La maggior parte delle vittime non denuncia le violenze subite per paura di ritorsioni, stigma sociale e mancanza di fiducia nelle istituzioni.
  • Impunità dei perpetratori: I crimini di violenza sessuale nei conflitti raramente vengono puniti a causa della debolezza dei sistemi giudiziari, della corruzione e della mancanza di volontà politica di perseguire i responsabili.
  • Stigmatizzazione e discriminazione: Le sopravvissute alla violenza sessuale spesso subiscono stigma e discriminazione, ostacolando l'accesso a sostegno e servizi.
  • Scarsa disponibilità di risorse: I programmi di prevenzione e risposta alla violenza sessuale nei conflitti spesso soffrono di carenza di finanziamenti e risorse umane.

Azioni Intraprese

Nonostante le sfide, il rapporto evidenzia gli sforzi a livello nazionale, regionale e internazionale per contrastare la violenza sessuale nei conflitti. Tra le azioni chiave figurano:

  • Rafforzamento dei quadri giuridici e normativi: Adozione di leggi specifiche sulla violenza sessuale nei conflitti e ratifica di trattati internazionali pertinenti.
  • Supporto alle vittime: Creazione di servizi di assistenza medica, psicologica e legale per le sopravvissute alla violenza sessuale.

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