Violenza Sessuale nei Conflitti Armati e Accesso a Cure Mediche Adeguate

Donne e bambine in un centro medico somalo, in occasione della visita del SRSG per la violenza sessuale nei conflitti Donne e bambine in un centro medico somalo, in occasione della visita del SRSG per la violenza sessuale nei conflitti © Tobin Jones, AU UN IST Photographer, 2013

27 Giugno 2024

Colpire gli ospedali nei conflitti armati limita ulteriormente l’assistenza alle vittime di violenza sessuale.

Mercoledì 19 giugno 2024 si è celebrata la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza Sessuale nei Conflitti. In questa occasione, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha sottolineato l'importanza di fermare la crescente violenza sessuale nelle guerre e di garantire che i servizi sanitari e le infrastrutture siano ben funzionanti per assistere i sopravvissuti. Tuttavia, come testimoniano i vari conflitti e guerre civili – tra cui i casi in Sudan, Ucraina, RDC, Haiti e altri – la realtà sul campo appare distante dal conformarsi alle regole del diritto umanitario. Infatti, gli ospedali e il personale sanitario sono costantemente bersagliati – con il numero di incidenti che è salito del 23% nel 2023 –  e la violenza sessuale contro i civili viene impiegata come una vera e propria arma di guerra.

Le vittime di violenza sessuale nei conflitti armati faticano a cercare giustizia, cure mediche adeguate e supporto psicologico. Donne, ragazze e uomini sono spesso stigmatizzati e i responsabili di tali violenze rimangono soventemente impuniti. Le difficili condizioni peggiorano ulteriormente quando gli ospedali vengono direttamente attaccati e assediati. Invece di offrire un porto sicuro per le cure mediche e la consulenza psicologica, i sistemi sanitari al collasso, la carenza di medicinali e la mancanza di personale lasciano i civili senza assistenza primaria.

La stessa Risoluzione 1820 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ( adottata nel 2008) dichiara che lo stupro utilizzato come arma di guerra è riconosciuto come un crimine di guerra e crimine contro l'umanità. Dinnanzi a tale violazione, i sopravvissuti devono poter ricevere giustizia e cure mediche. La comunità internazionale sottolinea tutt’oggi la necessità di condannare le atrocità che colpiscono i civili e le strutture sanitarie. Infatti, alle vittime di stupro nei conflitti armati dovrebbe essere garantito l'accesso alle cure riproduttive e sessuali, nonché ricevere supporto psicologico in quanto diritto umano primario.

 

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di Francesca Sabia

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