Il numero delle vittime civili del conflitto russo-ucraino non accenna a diminuire.
Secondo l'OCHA le vittime dirette delle ostilità all'interno del territorio ucraino sono 1.663, di cui 596 morti. Le organizzazioni umanitarie e della società civile danno per certo che il numero reale sia più alto, ma, a causa dei continui combattimenti, non il recupero dei corpi e la registrazione di essi come vittime non è possibile. Le città più bombardate sono Kharkiv, Mariupol, Mykolaiv, nella zona orientale e sud-orientale del paese, dove si fatica a trovare accordi per l'apertura di corridoi umanitari utili all'evacuazione di donne, bambini e anziani.
E mentre l'offesiva militare russa si sta espandendo rapidamente anche nelle zone occidentali del paese (Lvivska oblast, aeroporto di Ivano - Frankivsk), la Coalizione Globale per proteggere l'Educazione dagli Attacchi denuncia che tra il 24 febbraio e il 2marzo si sono verificati 16 attacchi documentati ad altrettante scuole/centri educativi.
I combattimenti più cruenti per i civili dall'inizio del conflitto si sono verificati il 13 marzo nelle zone lungo la linea di contatto. Qui le organizzazioni umanitarie hanno registrato 695 vittime nelle zone di Donetska e Luhanska (111 morti e 431 feriti nelle aree controllate dalle forze governative, 26 morti e 127 feriti in quelle non governative).
Il Ministero dell'Interno dell'Ucraina ha riportato che un attacco aereo ha dannaggiato un monastero a Donetska dove si erano rifugiate 500 persone, tra cui 200 minorenni, e un tratto della rete ferroviaria Kramatorsk-Lviv di cui si servono i civili per spostarsi verso il centro del paese. Tra il 12 e il 13 marzo, circa 264.000 persone sono rimaste senza fornitura di gas 960.000 senza elettricità, a causa degli intensi bombardamenti su tutto il territorio orientale dell'Ucraina, dal nord al sud.
Sul fronte dell'assistenza umanitaria, la situazione denunciata dalle organizzazioni non governative assume tratti preoccupanti. Medici Senza Frontiere ha avvertito che il protrarsi dei bombardamenti e degli attacchi alle città impedisce la consegna di aiuti umanitari di base, come cibo, acqua e medicinali. In particolare, MSF riporta che a Mariupol si comincia già a morire per mancanza di forniture mediche, mentre il Nutrition Cluster dell'OCHA stima che più di due milioni di bambini sotto i 5 anni necessitano di generi alimentari salvavita, così come donne in gravidanza.
L'UNHCR ha aggiornato le stime dei rifugiati. Secondo l'Agenzia delle Nazioni Unite, dall'inizio delle ostilità, 24 febbraio, quasi 2,7 milioni di persone si sono rifugiate nei paesi vicini, di cui oltre 1.6 solamente in Polonia. Sono invece 1.85 milioni gli sfollati interni.