Il 31 maggio i campi che ospitano gli sfollati interni vicino alle città di Boga nel territorio di Irumu, nella provincia di Ituri, e Tchabi, nella provincia del Nord Kivu, sono stati assaliti. Secondo le Nazioni Unite, 55 persone sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite dagli attacchi, presumibilmente effettuati da membri del gruppo armato Forze Democratiche Alleate (ADF).
Il conflitto e le violenze costringono decine di migliaia di congolesi a fuggire dalle loro case nelle province orientali di Ituri, Sud Kivu e Nord Kivu, dove operazioni militari, attacchi di gruppi armati e recrudescenze delle tensioni inter-comunitarie seminano il caos. Secondo un rapporto pubblicato dall' Internal Displacement Monitoring Centre, la Repubblica Democratica del Congo (RDC) ospita più di un decimo dei 50 milioni di persone sfollate internamente nel mondo.
Come riportato dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) l'ultimo attacco dell’ADF nei siti di sfollamento e nei villaggi ha colpito anche sette bambini, tra i 55 civili morti per fucilazione o machete, mentre nella sola città di Boga, 31 donne, bambini e uomini sono stati uccisi e i familiari in lutto hanno raccontato ai partner dell'UNHCR che molti dei loro familiari sono stati bruciati vivi nelle loro case. Nel timore di nuovi attacchi, la gente è fuggita da questi siti in varie località vicine senza un posto dove vivere se non cespugli all'aperto, famiglie ospitanti già in assenza di risorse sufficienti o chiese sovraffollate.
Dopo l'attacco, la Missione di Stabilizzazione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo (MONUSCO) ha dispiegato una forza di reazione rapida sul territorio, mentre le forze di pace hanno iniziato l'evacuazione medica delle vittime. Il Segretario Generale dell'ONU António Guterres ha invitato le autorità della RDC a indagare sui recenti attacchi mortali degli insorti nell'est e ha ribadito il sostegno dell'ONU al popolo congolese e agli sforzi del governo per raggiungere la pace e la stabilità nella regione.
Fonti:
https://news.un.org/en/story/2021/06/1093192
Autore: Jasmina Saric; Editor; Gianpaolo Mascaro