Il 13 luglio 2020 il gruppo armato Ritorno, Reclamo e Riabilitazione (3R) avrebbe teso un'imboscata a un convoglio delle Nazioni Unite (ONU) nella zona di Gedze della prefettura di Nana-Mambéré, nella RCA nordoccidentale. In una dichiarazione l'ONU ha ufficialmente condannato l'attacco.
Dal 2013, lo Stato africano è stato scosso da rigurgiti di violenza. Tra questi spicca l’episodio in cui o i ribelli Selaka, per lo più musulmani, hanno deposto l'allora presidente François Bozize, che ha poi causato una rappresaglia da parte delle milizie cristiane. Nel 2014, è stata lanciata la Missione di stabilizzazione integrata multidimensionale delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana (MINUSCA) e le forze di pace dell'Organizzazione sono state dispiegate nella Repubblica Centrafricana. Da allora, secondo l'ONU, il conflitto ha sradicato più di un milione di persone.
Nonostante la violenza sia diminuita dopo l'accordo di pace firmato nel febbraio 2019 tra il governo e 14 gruppi armati, tra cui il 3R, l'accordo è si è subito dissolto. La MINUSCA ha recentemente dichiarato che questo nuovo attacco criminale costituisce una nuova violazione dell'accordo di pace da parte del 3R e del suo leader, Abass Sidiki.
Nella stessa regione sono stati segnalati molteplici attacchi attribuiti ai suoi ribelli, dopo il ritiro del leader del gruppo dall'accordo del 2019. Di conseguenza, le tensioni sono aumentate in tutta Nana-Mambéré in previsione di un'attività ribelle più diffusa, con centinaia di civili che sarebbero fuggiti da comunità remote in alcune aree.
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Autore: Barbara Caltabiano; Editor: Gianmarco Italia