Mentre la quotidianità dei civili nell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC) continuano a essere segnate da crimini brutali ai danni dei locali, Abdoul Aziz Thioye, Direttore dell’Ufficio congiunto delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNJHRO), ha affermato che delle investigazioni giudiziarie si rendono sempre più necessarie per poter accertare la natura delle violenze commesse e per consegnare alla giustizia i responsabili. Queste le affermazioni che hanno accompagnato il rapporto sulle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario da parte di gruppi armati in molteplici province orientali della RDC, pubblicato il 6 luglio dall’UNJHRO. In quella sede era stato sottolineato come gli attacchi dell’Allied Democratic Forces (ADF) fossero aumentati del 69% rispetto al 2018 e come questi possano essere qualificati come crimini di guerra e contro l’umanità. Tra gennaio 2019 e giugno 2020, 1066 civili in Nord Kivu e nell’Ituri sono stati uccisi, 176 feriti e 717 rapiti. In particolare, l’ADF è stata responsabile di incendi di interi villaggi, ha colpito centri sanitari e d’istruzione, reclutato forzatamente dei civili e in numerose occasioni ha mostrato il proprio intento a non lasciare sopravvissuti.
L’ADF è un gruppo islamista ugandese che dal 1986 in poi si è stabilito in RDC e ha resistito a vari tentativi di neutralizzazione, riuscendo a radicarsi nell’area montagnosa al confine con l’Uganda grazie alla propria posizione geostrategica, all’integrazione profonda nell’economia transfrontaliera e alla corruzione dilagante delle forze di sicurezza. In seguito alle operazioni militari condotte dall’esercito congolese nel 2014, l’ADF è stata costretta a spostarsi nelle province del Nord Kivu e dell’Ituri e, da quel momento in poi, il gruppo armato ha iniziato a commettere violenze contro i civili. Dopo le più recenti campagne militari dell’esercito congolese contro l’ADF nel 2019, gli attacchi contro la popolazione locale sono aumentati al fine di terrorizzarli e alimentare i dubbi circa l’efficacia delle operazioni del United Nations Stabilization Mission in the Democratic Republic of Congo (MONUSCO) nonostante nei fatti queste abbiano minato la loro influenza sul territorio smantellando varie basi militari dell’ADF.
In considerazione di tale situazione, Aziz Thioye ha mostrato la via da seguire indicando il rafforzamento delle strutture giudiziarie locali come un passo necessario per combattere l’impunità e per poter offrire degli adeguati risarcimenti alle vittime.
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https://news.un.org/fr/story/2020/07/1072431
Autore: Giulia Azzarone