Lunedì 10 settembre 2018, un'autobomba suicida è stata fatta esplodere nel distretto di Hodan a Mogadiscio, la capitale della Somalia. Il veicolo è esploso alle porte del quartier generale del distretto della città costiera, distruggendo un palazzo del governo. Abdikadir Abdirahman, Direttore del servizio di ambulanze Amin, ha confermato che almeno 6 persone sono morte e altre 16 sono rimaste ferite. La maggior parte delle vittime erano soldati del distretto, secondo quanto riferito dal capitano di polizia Mohamed Hussein.
Al Shabaab, gruppo terroristico integralista di matrice islamica legato ad al Qaeda, si è assunto la responsabilità dell'attentato. Il portavoce del gruppo delle operazioni militari di Al Shabaab, Abdiasis Abu Musab, ha rilasciato alla Reuters questa dichiarazione: «Abbiamo distrutto totalmente l'ufficio del quartier generale del distretto. Ci sono molte vittime. » Questo attacco è il secondo nel suo genere nelle ultime due settimane. Il 2 settembre 2018, un'autobomba suicida è stata fatta esplodere vicino ai quartieri generali del distretto di Howlwadaag, a Mogadiscio, uccidendo sei persone compresi due bambini.
Al Shabaab ha più volte guidato gli attacchi di autobombe da quando è stato estromesso dal Paese nel 2011. Il gruppo lotta per spodestare il governo sostenuto dal distretto ovest di Mogadiscio e per imporre alla Somalia un nuovo sistema di poteri basato sulle leggi islamiche. In questo momento, uomini di una forza dell'Unione africana stazionano in Somalia per garantire la sicurezza nel Paese. Al loro ritiro, le truppe somale dovrebbero assumere il graduale controllo della sicurezza. Inizialmente, era previsto ridurre il numero delle truppe dell'Unione africana dal mese seguente; successivamente, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha votato per rinviare il ridimensionamento del contingente a febbraio.
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https://www.nytimes.com/2018/09/10/world/africa/somalia-mogadishu-suicide-bombing.html
By Cecilia D'Arville
Traduzione Simona Smacchi