La pandemia di COVID-19 è stata un ulteriore e potente richiamo all'essenzialità dell'acqua e delle infrastrutture idriche. Di fatti, mentre le misure preventive raccomandano di lavarsi frequentemente le mani per ridurre il rischio di contagio, le popolazioni colpite da conflitti devono spesso fare i conti con lo scarso accesso all'acqua, essendo quindi più esposte al rischio di contrarre l’infezione. La pandemia non ha infatti fermato gli attacchi alle risorse e agli impianti idrici.
Le infrastrutture idriche vengono spesso utilizzate come armi o metodi di guerra, nonostante il diritto internazionale vieti queste pratiche, essendo che gli impianti idrici sono oggetti civili. Quando queste infrastrutture non sono deliberatamente prese di mira, possono anche essere danneggiate come conseguenza del conflitto armato. Attaccare le strutture idriche significa diffondere malnutrizione e malattie mentre gli ospedali e le scuole faticano a funzionare. Inoltre, a causa dell’importanza dell'acqua potabile e delle strutture per il lavaggio delle mani, la pandemia non sarà superata finché l'acqua sicura non sarà fornita ai civili nelle zone di conflitto.
Il Conflict and Environment Observatory ha pubblicato un articolo che sottolinea l'importanza dell'accesso all'acqua per i civili in contesti di guerra, presentando anche la “Geneva List of Principles on the Protection of Water Infrastructure”, pubblicata dal Geneva Water Hub e The Platform for International Water Law. Il Geneva Water Hub è un centro dell'Università di Ginevra che è stato creato per favorire la prevenzione degli attacchi agli impianti idrici in situazioni di guerra e promuovere l'acqua come strumento di pace e di cooperazione. Il suo lavoro si concentra anche sulla ricerca e la comprensione dell'impatto che l'utilizzo delle strutture idriche come armi da guerra ha sulla popolazione civile, sulle strutture sanitarie, sul loro personale e sull'ambiente.
La Geneva List of Principles on the Protection of Water Infrastructure (GLP) ha come scopo quello di rafforzare la conoscenza e l’adozione del diritto internazionale umanitario (DIU) riguardante l'acqua e le infrastrutture idriche. Il suo obiettivo principale è quindi quello di fornire una guida che raccolga in un unico documento tutte le norme relative alla protezione delle infrastrutture idriche in situazioni di conflitto. Per fare ciò, il documento di riferimento raccoglie informazioni rilevanti da diversi rami del diritto internazionale, tra cui i diritti umani, il diritto ambientale e il diritto internazionale dell'acqua, insieme ad altre risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riguardanti attacchi deliberati all'approvvigionamento idrico. La GLP rimarca anche la relazione tra acqua, sanità e ambiente e la costruzione della pace post-conflitto.
Usare l'acqua come arma contro i civili - effettuando attacchi deliberati alle strutture idriche - non è solo una violazione del diritto internazionale, visto che impedisce ai civili di accedere a una risorsa essenziale, ma aumenta anche il rischio di contrarre il COVID-19 poiché la popolazione non può rispettare le misure preventive. La pandemia dovrebbe, quindi, far luce sull'importanza di salvaguardare l'acqua e le infrastrutture idriche nelle aree di conflitto, dove i civili sono colpiti in modo sproporzionato dalla pandemia, invitando tutti gli attori coinvolti ad agire.
Per saperne di più:
ceobs.org/covid-19-shows-why-protecting-water-in-conflict-is-vital/
Autore: Laura Manzi; Editor: Andrew Goodell