L'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) è un'organizzazione imparziale e indipendente che, dalla sua fondazione nel 2006, persegue la missione di difendere i diritti umani della popolazione siriana. Il SOHR costituisce una piattaforma per collaboratori di settori diversi che mirano a costruire un paese libero da convinzioni politiche e governato dallo Stato di diritto. Nel perseguimento di questo obiettivo, il SOHR ha pubblicato una breve ma efficace relazione che illustra la situazione attuale dopo quattro anni di regime siriano. Infatti, è stato proprio il 21 dicembre 2016 che il regime siriano ha acquisito il controllo dei quartieri orientali di Aleppo e dell'intera città a seguito di un accordo russo-iraniano-turco. Questo ha causato lo sfollamento di 27.000 residenti, tra cui 7.000 combattenti, a seguito di un assedio da parte delle forze del regime.
Sebbene i quartieri orientali di Aleppo si siano gradualmente ripopolati durante i quattro anni passati, gli edifici danneggiati dalla guerra rivelano chiaramente le devastazioni che le operazioni militari del regime hanno inferto sulla città. I bombardamenti hanno danneggiato gli edifici residenziali rendendoli inabitabili. Tuttavia, diversi residenti, avendo perso i loro mezzi di sussistenza, sono stati costretti a rimanere in tali edifici e a vivere in pericolo continuo, come dimostrano i numeri di residenti feriti o uccisi in questi edifici colpiti dalla guerra. Secondo il SOHR, infatti, 31 persone sono morte proprio in questo modo nel 2019. In particolare, 12 persone hanno perso la vita nel quartiere di Al-Ma'adi, undici nella zona di Arid Al-Sabagh nel quartiere di Salah al-Din, tre civili nel quartiere di Al-Jadida e una famiglia di cinque membri nel quartiere di al-Salihin.
Oltre a vivere in residenze inospitali, i residenti dei quartieri orientali di Aleppo dispongono di elettricità esclusivamente per due ore al giorno. Questo li costringe a cercare soluzioni alternative per ottenere l'elettricità, che è comunque sufficiente solo per utilizzare semplici apparecchi elettronici. I residenti hanno poi accesso intermittente all'acqua e sono costretti a compensare questa mancanza pagando per dei serbatoi d'acqua. L'accesso inadeguato ai servizi va ad aggiungersi al costo elevato dei prodotti di base e alla crisi economica che sta colpendo i territori sotto il regime. Quest'ultima in particolare ha fatto sì che la metà degli uomini e dei giovani in queste zone fossero disoccupati. Infine, un'ampia parte dei quartieri orientali di Aleppo sono controllati dalle milizie armate di "Shabiha di al-Berri" e altri gruppi di "Shabiha" e sono soggetti a furti, imposizione di prelievi e sequestri.
In definitiva, la relazione del SOHR riporta il numero di vittime registrate nella zona dal 22 aprile al 21 dicembre 2016, vale a dire dall'inizio del picco dei bombardamenti alla data che ha condotto Aleppo est sotto il controllo del regime. Secondo quanto riferito, 1.889 civili hanno perso la vita, tra cui 360 bambini e 163 donne. In particolare, 1.607 civili, tra cui 300 bambini e 139 donne, sono morti a causa di attacchi aerei effettuati da aerei e elicotteri russi e del regime nei quartieri est dall'opposizione. Inoltre, 282 civili, tra cui 60 bambini e 24 donne, sono stati uccisi da carri armati, artiglieria e missili nella città di Aleppo est. Infine, migliaia di civili sono rimasti feriti e diverse strutture civili sono state parzialmente o totalmente distrutte dai bombardamenti.
L'Osservatorio siriano conclude la sua relazione rinnovando la sua richiesta di sottoporre ai tribunali internazionali i responsabili delle perdite siriane. Esorta inoltre la comunità internazionale a sottoporre alla Corte penale internazionale tutti i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità commessi in Siria. Questo sarà cruciale per aiutare la popolazione siriana a trovare giustizia e per garantire che i loro diritti umani siano finalmente garantiti.
Per saperne di più:
https://www.syriahr.com/en/196973/
Camilla Lavino; Editor: Aleksandra Krol