"Il 2019 è stato un anno letale per i bambini"

Bambini che nuotano in una pozza d’acqua in Burkina Faso Bambini che nuotano in una pozza d’acqua in Burkina Faso © UN News

In Focus: Febbraio by Phoebe Ohlin; Editor: Aleksandra Krol

I bambini in tutto il mondo affrontano le terribili conseguenze sia dei conflitti ancora in corso che di quelli ormai conclusi, come le mine o lo sfollamento. Nella sua recente dichiarazione, il direttore esecutivo dell'UNICEF, Henrietta Fore, ha affermato che il 2019 è stato un anno "particolarmente letale per i bambini”. Ha poi continuato: “i bambini, le loro famiglie e le loro comunità subiscono le orribili conseguenze della guerra ogni giorno".

Nonostante i progressi nella messa al bando delle mine antiuomo, negli ultimi anni si è registrato un preoccupante incremento delle vittime civili. Il Landmine Monitor evidenzia anche altre conseguenze sofferte dai bambini e dalle famiglie delle vittime delle mine antiuomo. Il Landmine Monitor ha riportato che tra il 2018 e il 2019, i civili hanno rappresentato il 71% delle morti causate dall’esplosione di mine. Inoltre, i minori hanno costituito il 54% delle perdite civili (dove è stato possibile reperire i dati), con un incremento del 7% rispetto al 2017. Le mine sono una questione di diritti umani: i sopravvissuti e le famiglie necessitano di molte cure sanitarie, di riabilitazione, di supporto psico-sociale, nonché di opportunità economiche ed educative.

Mentre i conflitti in Siria, Libia e Africa centrale infuriano, la continua mancanza di distinzione tra i civili e i combattenti ha fatto sì che i bambini costituissero spesso la maggior parte delle vittime o degli sfollati. I bambini sono inoltre estremamente colpiti dalle violazioni dei diritti umani sia durante che dopo i conflitti, a causa della mancanza di accesso all'istruzione, al cibo, ai servizi igienici e all'acqua potabile nonché alla violenza sessuale e al reclutamento nelle milizie. 

In Siria, quasi 4500 bambini sono costretti a fuggire dalle loro case ogni giorno e almeno 5 milioni di bambini sono stati sfollati dal conflitto ancora in corso. Mentre la guerra si avvicina al suo decimo anno, le infrastrutture civili tra cui ospedali e scuole continuano ad essere attaccate, incidendo gravemente sulla vita dei bambini siriani. Le donne e le ragazze continuano ad essere vittime, in modo sproporzionato rispetto agli uomini, di violenza sessuale e per questo motivo subiscono forti restrizioni alla libertà di movimento che rendono sempre più difficile l'accesso alla scuola o all'assistenza sanitaria. Invece i ragazzi, in particolare quelli di età compresa tra i 14 e i 17 anni, sono stati arrestati e reclutati da parte di gruppi di miliziani. Le Nazioni Unite riportano anche che un gran numero di bambini siriani vive con disabilità e "problemi psicologici e di sviluppo devastanti". In più, come ulteriore conseguenza del conflitto, oltre 2.1 milioni di bambini non frequentano regolarmente la scuola.

La lunga guerra civile della Libia ha comportato continue sofferenze per la popolazione civile, in particolare per i bambini. L'UNICEF riferisce che, a seguito del conflitto, oltre 150.000 persone sono state sfollate, di cui 90.000 sono bambini. Tra questi, sono 60.000 quelli che vivono attualmente nelle aree urbane colpite da un’escalation di violenza e oltre 15.000 non sono accompagnati. Per i civili, l'accesso ai servizi essenziali in tutta la Libia è notevolmente diminuito poiché le infrastrutture civili e le scuole sono prese di mira dall'intensificarsi del conflitto. Fore ha chiesto la fine del reclutamento di bambini nei combattimenti, degli attacchi alle infrastrutture civili e della detenzione di bambini migranti e rifugiati in fuga dalle violenze in Libia.

Nella regione centrale del Sahel, tra il Burkina Faso, il Mali e il Niger, i bambini affrontano condizioni simili. Mentre il conflitto si diffondeva in tutta la regione nel 2019, i bambini sono stati reclutati nei gruppi armati, uccisi, feriti o costretti a fuggire dalle loro case. L'UNICEF riferisce che oltre 670.000 bambini sono stati sfollati e oltre 3300 scuole nella regione non sono più operative. Aggiunge che quest'anno oltre 709.000 bambini di età inferiore ai 5 anni necessiteranno di cure salvavita per la malnutrizione grave e acuta, poiché nella regione si riscontrano difficoltà di accesso ai servizi essenziali e al cibo. Di conseguenza, l'UNICEF ha chiesto la fine degli attacchi ai bambini e ha fatto appello per ulteriori finanziamenti a sostegno delle operazioni e per l’assistenza umanitaria che raggiungere quasi 5 milioni di bambini colpiti dai conflitti nel Sahel centrale quest'anno.

Nei suoi rapporti su questi tre conflitti, l'UNICEF ha ricordato a tutte le parti coinvolti che gli obblighi previsti dal diritto internazionale dei diritti umani devono essere rispettati e che i bambini devono essere protetti. Fore ha dichiarato: “i bambini hanno un disperato bisogno di crescere, andare a scuola, imparare le abilità e costruire un futuro per loro stessi. Possiamo e dobbiamo fare molto di più per rafforzare il loro straordinario coraggio e resilienza”.

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2020/01/1055412

https://news.un.org/en/story/2020/01/1054661

https://news.un.org/en/story/2020/01/1056092

https://news.un.org/en/story/2020/01/1055492

https://news.un.org/en/story/2019/12/1053661

https://www.aljazeera.com/news/2019/11/landmines-killing-children-legislative-wins-191119063730079.html

http://www.icbl.org/en-gb/news-and-events/news/2019/landmine-monitor-2019-report-launched-in-geneva-and-oslo.aspx

 

Traduzione: Silvia Luminati

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