Oltre le statistiche: una generazione perduta a Gaza

Bambini e adolescenti su un edificio distrutto Bambini e adolescenti su un edificio distrutto © Mohammed al bardawil su Unsplash

Un anno di conflitto ha devastato Gaza: migliaia di vittime, bambini amputati, ospedali distrutti e una popolazione in lotta per la sopravvivenza.

41.000 palestinesi uccisi, di cui 16.750 bambini; oltre 95.500 feriti, circa 22.500 dei quali con traumi fisici permanenti; 1,9 milioni di sfollati, pari al 90% della popolazione di Gaza, di cui 1 milione di bambini; 19.000 orfani. Questi sono i numeri di un anno di conflitto nella Striscia di Gaza, riportati nell’ultimo rapporto pubblicato da Human Rights Watch.

Cifre impressionanti raccolte tramite interviste condotte con 20 famiglie con figli disabili, una ragazza adolescente disabile, 5 medici e 8 rappresentanti di organizzazioni umanitarie attive sul campo. Dati che si aggiungono alle ostilità degli ultimi anni e che sono il risultato di violazioni del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani, nonché della commissione di crimini di guerra da entrambe le parti. Tra queste violazioni rientrano il blocco all’accesso ai beni di prima necessità e agli aiuti umanitari e gli attacchi indiscriminati su centri residenziali e ospedali, che hanno trasformato Gaza in un "cimitero per bambini", come affermato da Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, in riferimento alle gravi violazioni contro 3.900 bambini israeliani e 19.887 bambini palestinesi. A queste cifre si aggiungono le stime delle organizzazioni non governative, tra cui Save the Children, che a giugno stimava circa 21.000 bambini scomparsi.

L’impatto degli attacchi sulla popolazione civile

Focalizzandosi sui traumi della guerra, Human Rights Watch sottolinea le terribili conseguenze delle armi esplosive sui bambini, che spesso si traducono in lesioni a vita. È il caso di Malek, 13 anni, sopravvissuto ma rimasto senza un braccio, evacuato negli Emirati Arabi Uniti a dicembre e sottoposto a una lunga serie di operazioni chirurgiche. O ancora di Ahed, 17 anni; Alaa, 7 anni; e Ahmed, 9 mesi.

L’uso di armi esplosive è ancora più devastante quando impiegato in aree densamente popolate. A tal proposito, un’investigazione della CNN ha stimato che, su 29.000 attacchi aerei condotti su Gaza tra ottobre 2023 e febbraio 2024, il 40% fosse non guidato, con 75.000 tonnellate di esplosivo lanciate, di cui il 10% rimasto inesploso. Attacchi indiscriminati che rappresentano enormi minacce per la popolazione civile, la quale, se non uccisa o ferita, è costretta a fuggire, subendo danni non solo fisici ma anche psicologici, aggravando così la condizione di disabilità per molti.

L’impatto degli attacchi sul sistema sanitario e le condizioni di disabilità

Il diritto alla salute, in questa situazione, è gravemente compromesso: i 505 attacchi su ospedali e centri sanitari a Gaza ne sono la prova. Con 17 ospedali parzialmente funzionanti, l’accesso ai servizi medici di base è impossibile per una vasta parte della popolazione civile. Questa situazione è ulteriormente complicata dalla difficoltà di introdurre aiuti umanitari a Gaza, dalla limitata capacità di fornire interventi tempestivi e trattamenti, e dalla necessità di essere trasferiti fuori dalla Striscia per ricevere cure adeguate. Questa realtà non riguarda solo i feriti del conflitto, ma tutti coloro che necessitano di cure mediche quotidiane, siano esse fisiche o psicologiche. Una carenza che rappresenta una violazione degli obblighi nei confronti delle popolazioni sotto controllo effettivo durante un conflitto armato, le quali hanno diritto a servizi e beni sanitari di qualità. Il parziale funzionamento degli ospedali, la mancanza di medicinali essenziali e la necessità di evacuazione sono testimoniate dai 4.895 casi registrati tra ottobre 2023 e luglio 2024.

Le raccomandazioni

Human Rights Watch esorta il governo israeliano a proteggere e garantire la sicurezza dei bambini con disabilità, in conformità con le normative internazionali; a conformarsi alle misure della Corte Internazionale di Giustizia per tutelare la popolazione di Gaza dal rischio di genocidio; e a garantire l’accesso agli aiuti umanitari e ai servizi sanitari. Entrambe le parti in conflitto sono invitate a non condurre attacchi indiscriminati e sproporzionati contro i civili, rispettando inoltre il personale medico e i servizi sanitari. Tutti i governi sono sollecitati a condannare le violazioni delle normative internazionali e i crimini internazionali commessi.

 

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Per saperne di più:

https://www.hrw.org/sites/default/files/media_2024/10/israel_palestine0924%20web.pdf

 

di Camilla Levis

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