Nel rapporto “Uomini senza pietà”, Human Rights Watch richiede protezione per la popolazione civile del Darfur. Le Forze di supporto rapide (RSF), a sostegno del governo sudanese, continuano a macchiarsi di gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e diritti umani, che assurgono a crimini di guerra. (Per saperne di più…)
Tra febbraio 2014 e giugno 2015, le Forze di supporto rapide (RSF), che sostengono il governo sudanese, hanno commesso, durante due campagne militari, crimini di guerra contro la popolazione civile del Darfur. Nel corso di queste campagne, i civili sono stati sottoposti ad abusi orribili, come il trasferimento forzato, la tortura, uccisioni illegali e lo stupro di massa. Human Rights Watch (HRW) ha chiesto aiuto immediato e protezione per la popolazione civile.
Durante la seconda campagna, che si è protratta da gennaio a giugno 2015, le RSF hanno preso pieno controllo di Golo, città al centro dello Jebel Marra. Le relazioni ci documentano a proposito di edifici saccheggiati e bruciati, e di civili sopravvissuti che hanno assistito a omicidi e a stupri e pestaggi diffusi. Una giovane donna della città di Golo ha raccontato che suo padre fu ucciso per aver tentato di proteggere lei e le sue sorelle. Dopo averlo ucciso, le sorelle e lei stessa vennero violentate, e la loro casa fu saccheggiata. Queste relazioni su Golo e sulle città limitrofe riportano che molte donne furono sottoposte a stupri di massa, spesso in presenza dei membri della stessa comunità, costretti a guardare. Chi si opponeva veniva barbaramente trucidato.
I superstiti agli attacchi portati avanti dalle RSF sono fuggiti in diversi posti, fra cui una serie di campi profughi e le colline dello Jebel Marra. Chi si è rifugiato sulle colline non ha accesso all’assistenza umanitaria e rischia la fame, malattie e ulteriori abusi da parte delle RSF.
La relazione “Uomini senza pietà”, dunque, chiede al Consiglio di sicurezza dell’ONU, al Consiglio dell’UA per la pace e all’UNAMID di proteggere i civili del Darfur da ulteriori abusi. In questo, si includa sanzionare i responsabili degli attacchi ai civili, rendere fruibile e assicurare l'accesso all'assistenza umanitaria, e spingere il Tribunale penale internazionale a indagare e perseguire i responsabili dei crimini commessi in Darfur.
Per leggere il rapporto completo, visitare:
http://www.hrw.org/report/2015/09/09/Men-No-Mercy/Rapid-support-Forces-Attacks-against-civilians-Darfur-Sudan#page