Sintesi del rapporto ONU sulla pulizia etnica e sui crimini contro l'umanità in Sudan

 rifugiati sudanesi si stabiliscono in un campo di transito ad Adré in Ciad dopo essere fuggiti dalla violenza a El Geneina, Darfur occidentale rifugiati sudanesi si stabiliscono in un campo di transito ad Adré in Ciad dopo essere fuggiti dalla violenza a El Geneina, Darfur occidentale Tosco Diaz via Flickr

Questo articolo sintetizza il Rapporto delle Nazioni Unite su come le milizie sudanesi abbiano commesso gravi violazioni umanitarie e dei diritti umani contro civili. 

Introduzione 

Questo rapporto, stilato da Human Rights Watch, mette in evidenza gravi e continue violazioni dei diritti umani nel paese, in particolare nella regione del Darfur. Il conflitto, intensificatosi nell'aprile 2023, ha portato a violenze diffuse, tra cui uccisioni etniche mirate, violenza sessuale e sfollamenti su larga scala. Le atrocità sono state perpetrate dalle Forze di Supporto Rapido (FSR) e dalle milizie alleate delle Forze Armate Sudanesi (FAS), dichiarate principali responsabili di queste crudeltà, colpendo principalmente i civili di etnia Massalit e altre minoranze non arabe. 

 

Violenza diffusa e pulizia etnica 

  • Il conflitto, principalmente tra le Forze Armate Sudanesi (FAS) e le Forze di Supporto Rapido (FSR), ha portato a violenze significative, particolarmente mirate ai Massalit e ad altre comunità non arabe a El Geneina, capitale del Darfur occidentale. Le FSR e le milizie arabe alleate sono state accusate di effettuare una pulizia etnica sistematica, inclusi omicidi di massa, violenza sessuale e tortura. 

 

Crisi umanitaria e dati 

  • Oltre 300.000 persone sono sfollate e sono fuggite dal Darfur verso il Ciad, con molti altri sfollati internamente all'interno del Sudan. La violenza ha interrotto l'accesso ai servizi essenziali, tra cui assistenza sanitaria e aiuti umanitari. Numerosi attacchi alle strutture mediche e agli operatori umanitari hanno ulteriormente aggravato la crisi. 

 

Violenza sessuale 

  • Il rapporto identifica un significativo aumento della violenza sessuale legata al conflitto, particolarmente in aree come El Geneina e Khartoum. I sopravvissuti affrontano numerosi ostacoli per accedere alle cure a causa degli attacchi alle infrastrutture sanitarie e dello stigma sociale. L'ONU in Sudan afferma che entro il 15 dicembre 2023, almeno 118 persone sono state vittime di violenza sessuale, inclusi stupro, stupro di gruppo e tentato stupro, tra cui 19 bambini. 

 

Assenza di responsabilità 

  • Nonostante la gravità della situazione, il rapporto evidenzia l'azione limitata da parte della comunità internazionale. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato criticato per la sua risposta inadeguata e sono state avanzate richieste per l'espansione degli embarghi sulle armi e delle sanzioni mirate contro i responsabili delle atrocità. La Corte Penale Internazionale (CPI) sta indagando sulle recenti atrocità come parte della sua indagine in corso sul Darfur. 

 

Testimonianze dei sopravvissuti 

  • Le testimonianze oculari descrivono esperienze strazianti di pulizia etnica a El Geneina, dove attacchi sistematici e coordinati da parte delle FSR e delle FAS hanno colpito i civili Massalit. La violenza ha incluso esecuzioni, omicidi di massa e l'uso di armi pesanti contro aree civili. Molti sopravvissuti sono fuggiti nei campi profughi in Ciad, dove continuano ad affrontare condizioni difficili. 

 

Raccomandazioni per un intervento internazionale 

  • Il rapporto esorta la comunità internazionale a prendere misure concrete per prevenire ulteriori atrocità, incluso il dispiegamento di ulteriore personale ONU per il monitoraggio, l'imposizione di sanzioni e la garanzia che gli aiuti umanitari possano raggiungere coloro che ne hanno bisogno. Si chiede al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di fornire una maggiore attenzione e prendere azioni decisive per proteggere i civili e promuovere la responsabilità. Come ha dichiarato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Volker Türk: "Le armi devono essere messe a tacere e i civili devono essere protetti". 

 

Per una comprensione completa della situazione, sono accessibili online i rapporti completi di  Human Rights Watch and Genocide Watch

 

Per saperne di più: 

 

di Alessia Sartini

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