Venerdì 29 aprile, mentre le Nazioni Unite stavano assistendo la popolazione nell'evacuazione da Mariupol, il governo ucraino ha accusato la Russia di aver bombardato Kiev il giorno prima, mentre il Segretario Generale dell'organizzazione era in visita nella capitale. La situazione è estremamente drammatica, come ha detto il sindaco di Mariupol: "Non è questione di giorni. È questione di ore."
Nel frattempo, le forze ucraine stanno combattendo per contrastare l'avanzata russa nella parte meridionale e orientale del paese, dove è situato l'obiettivo principale di Putin, che è la regione del Donbass. Purtroppo, i civili di Mariupol e Donbass non sono l'unico obiettivo delle forze russe; il 28 aprile è infatti stato lanciato un missile nella capitale Kiev, distruggendo un edificio residenziale. A peggiorare le cose, questo attacco è avvenuto poco dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy era in città con il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres.
Per quanto riguarda poi la situazione a Mariupol, circa 100.000 persone sono rimaste bloccate nella città bombardata, con poco cibo, acqua o medicine. Inoltre, presso l'acciaieria Azovstal nella stessa città, si stima che siano presenti 2.000 combattenti ucraini e 1.000 civili i quali si proteggono dai bombardamenti nei bunker dello stabilimento. Le Nazioni Unite stanno facendo tutto il possibile per proteggere i civili ucraini e, come ha detto il portavoce delle Nazioni Unite Farhan Haq, l'organizzazione sta continuamente negoziando con le autorità russe per creare corridoi umanitari sicuri.
Per sapere di più:
https://news.un.org/en/story/2022/04/1116772
Autore: Alexia Tenneriello; Editore: Sara Gorelli