Come riportato anche dalle Nazioni Unite, sabato, il Segretario delle Nazioni Unite ha condannato l’ attacco avvenuto nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) durante il quale otto caschi blu della Missione ONU in loco, impegnati nell’operazione Springbok avviata lo scorso novembre in collaborazione con le truppe governative, sono rimasti feriti.
L'incidente è avvenuto nei pressi di Sake, a 20 chilometri da Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, durante gli scontri tra il movimento ribelle M23 (the Mouvement du 23 Mar) e le Armed Forces of the Democratic Republic of Congo (FARDC).
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, tramite una dichiarazione rilasciata dal suo portavoce, ha fortemente condannato l'attacco, evidenziando la sua possibile qualificazione come crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Guterres ha augurato pronta guarigione alle forze di pace coinvolte e ha rinnovato l’appello a tutti i gruppi armati, sia locali che stranieri, a porre immediatamente fine alle ostilità impegnandosi nel processo di disarmo.
Anche Bintou Keita, rappresentante speciale del segretario generale dell'ONU nella RDC e capo della missione ONU MONUSCO, si è unito alla condanna, denunciando l'attacco.
Guterres e il suo Rappresentante Speciale hanno riaffermato con fermezza l'impegno della MONUSCO nel perseguire il mandato conferitogli dal Consiglio di Sicurezza per la protezione dei civili.
Inoltre, hanno sottolineato la determinazione dell'organizzazione nel collaborare attivamente con le forze di difesa e sicurezza della Repubblica Democratica del Congo per potenziare le operazioni di pattugliamento congiunto e unilaterale, al fine di garantire la sicurezza e il benessere della popolazione civile nella regione.
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