Il 10 gennaio, una bomba inesplosa è stata detonata accidentalmente dagli abitanti del villaggio di Saparhtar, a nord-est della città di Minbya, nello Stato di Rakhine. L’ordigno è stato trovato da un ragazzo di 16 anni che lo ha riportato al villaggio, dove è esploso non appena uno degli abitanti lo ha colpito con un pezzo di legno. L’esplosione ha ucciso la 41enne Hla Than Wai e ha ferito gravemente altre nove persone, compresi i cinque bambini.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF) in Myanmar riferisce che più di un terzo delle cause delle esplosioni di mine terrestri e di ordigni inesplosi (UXO) in Birmania sono infatti bambini; lo Stato di Rakhine rappresenta lo Stato con il più alto tasso di vittime tra i bambini. Lo Stato ha visto un'escalation dei combattimenti nei primi sei mesi dopo l'imposizione delle restrizioni di Covid-19, causando l'uccisione di 215 civili.
Il conflitto interno in Birmania è di lunga durata, esso ha avuto inizio nell’anno dell’indipendenza del paese dal Regno Unito, nel 1948. Oggi, le principali ostilità si svolgono tra i militari della Birmania e l'esercito di Arakan e Saparhtar è stato teatro di intensi combattimenti nel giugno 2019. Nonostante una recente pausa negli scontri, le mine terrestri e gli ordigni inesplosi continuano a minacciare la popolazione locale. L'esplosione è infatti il secondo incidente in una settimana nel villaggio.
Per garantire il diritto alla vita e alla protezione dei bambini che si trovano a vivere nelle zone colpite dai conflitti, l'UNICEF esorta le parti a non posizionare più quegli ordigni. Esorta inoltre il governo della Birmania a fornire ai bambini e agli altri membri della comunità attività di emergenza di educazione sul rischio mine. In questo modo, essi riceverebbero il sostegno e l'educazione di cui hanno bisogno per limitare i danni causati dal conflitto.
Per saperne di più:
https://reliefweb.int/report/myanmar/unicef-myanmar-statement-fatal-explosion-ordnance-minbya-town
Autore: Laura De Pascale; Editor: Catherine Meunier