Escalation nella lotta contro il Governo Militare in Myanmar

Mappa del Myanmar Mappa del Myanmar Foto di szabolcs via iStock

La violenza tra le forze dell’esercito e i gruppi ribelli si è intensificata in Myanmar

Come riporta Al Jazeera, il governo militare del Myanmar sta affrontando una delle più grandi sfide da quando ha preso il potere in un colpo di Stato più di due anni fa, in seguito alla nuova formazione di un’alleanza di ribelli di minoranze etniche con milizie anti-coup. I combattenti stanno mettendo in difficoltà la giunta dopo aver interrotto le principali rotte commerciali del Paese, occupando città e decine di avamposti. Le forze dell’opposizione per la prima volta stanno svolgendo operazioni in aree che i militari consideravano roccaforti del governo, riuscendo a controllare metà del Paese.

UN News ha riportato le parole dell’Alto Funzionario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, il quale ha lanciato l’allarme per l’escalation di violenza tra la giunta militare e le forze dell’opposizione nello Stato birmano di Rakhine. La regione è stata il luogo di una brutale repressione della popolazione Rohingya da parte dei militari nel 2017, che ha portato all’uccisione di circa 10.000 uomini, donne e neonati, e all’esodo di quasi 750.000 membri della comunità, molti dei quali continuano a languire nei campi profughi nel vicino Bangladesh. 

La rottura di un cessate il fuoco informale di un anno tra i militari e l’esercito Arakan (AA) lo scorso novembre ha fatto precipitare 15 delle 17 città commerciali del Rakhine in conflitto. La perdita di territorio da parte dei militari nelle zone settentrionali e centrali della provincia ha portato ad una intensificazione dei combattimenti nelle città di Buthidaung e Maungdaw, preparando il terreno per una potenziale battaglia nella capitale Sittwe.

Di fronte all’iniziale sconfitta, l’esercito ha iniziato a reclutare la popolazione con la forza, corrompendo e costringendo i Rohingya a unirsi ai loro ranghi. I rapporti suggeriscono che gli abitanti dei villaggi, anche di etnia Rakhine, sono stati costretti a bruciare le loro abitazioni, causando l’aumento di tensioni e violenza.

OHCHR sta cercando di verificare le notizie, con uno scarso successo a causa del blackout delle comunicazioni. Inoltre l’Alto Commissario ha parlato di una diffusa campagna di disinformazione e propaganda da parte dei ribelli.

Secondo il The Guardian, i combattenti ribelli hanno usato mitragliatrici da 40 mm e hanno sganciato 20 bombe dai droni per colpire circa 200 soldati della giunta che si erano ritirati a Myawaddy, lungo il confine birmano, costringendo migliaia di civili a fuggire verso la Thailandia. Il Primo Ministro thailandese, Srettha Thavisin, alla luce della drammatica situazione, ha annunciato che il suo Paese è pronto a fornire assistenza umanitaria se necessario. 

 

 

Per saperne di più, visita:

https://www.aljazeera.com/program/people-power/2024/4/17/myanmar-army-on-the-ropes

https://news.un.org/en/story/2024/04/1148746

https://www.theguardian.com/world/2024/apr/20/fighting-rages-at-myanmars-border-with-thailand-as-rebels-target-junta-troops

 

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