Sud Sudan: una nuova esplosione di violenza si prepara nel Jonglei

Personale medico del CICR si prende cura di una bambina con una ferita da arma da fuoco, Sud Sudan, 2019 Personale medico del CICR si prende cura di una bambina con una ferita da arma da fuoco, Sud Sudan, 2019 CICR/News Room

18 giugno 2020

Il CICR avverte: con le limitazioni che la pandemia impone all’intervento umanitario, la nuova ondata di violenza sarà ancor più letale delle precedenti

Giovedì 18 giugno, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha rilasciato un comunicato stampa dalla sua sede di Juba, Sud Sudan. Il responsabile della base del CICR a Bor, nello stato del Jonglei, ha condiviso i suoi timori sulla nuova ondata di violenza che sembra prepararsi nella regione. I primi scontri sono già stati segnalati, mentre le voci giunte a Bor parlano di uomini armati in movimento attraverso l’intero stato. Le misure di prevenzione contro il COVID-19 hanno obbligato il CICR a ridurre del 30% il numero di letti d'ospedale disponibili. Le strutture sanitarie sono gremite, le restrizioni alla libertà di movimento impediscono ai rinforzi di intervenire, mentre le squadre mediche sul posto sono sfinite. La pandemia sta limitando drasticamente la capacità del CICR di fornire assistenza chirurgica per le ferite da arma da fuoco: se i combattimenti dovessero irrompere con la stessa violenza dello scorso maggio, il numero di morti potrebbe essere ancora più alto.

Quest’anno, lo stato del Jonglei ha già vissuto due terribili ondate di violenza tra le comunità che abitano il territorio. Come riportato dalle Nazioni Unite, i combattimenti si sono scatenati prima a febbraio, costringendo 8.000 persone a cercare rifugio vicino alla base della missione di peacekeeping delle Nazioni Unite, a Pibor.  Nel maggio 2020, una nuova serie di attacchi ha sconvolto il Jonglei: secondo quanto riferito dalle autorità governative, almeno 300 persone sono state ferite e 287 sono state uccise. Tra le vittime, tre operatori umanitari. A partire da dicembre 2019, la Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan (UNMISS) ha assistito a un drammatico incremento degli scontri armati tra le comunità Lou Nuer, Dinka e Murle. Nell’agosto precedente, devastanti inondazioni avevano portato alla perdita di migliaia di capi di bestiame, principale fonte di sostentamento per gran parte della popolazione del Sud Sudan. L’aggravarsi dell’insicurezza alimentare ha esacerbato ulteriormente le tensioni tra le diverse comunità, in costante competizione per procacciarsi terra e risorse necessarie alla loro sopravvivenza.

Tuttavia, come sottolineato dal Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, David Shearer, l’attività dei gruppi armati, i saccheggi e la criminalità derivano dall’assenza dello Stato a livello locale. Il 18 giugno, il governo di unità nazionale ha finalmente raggiunto un accordo sulla spartizione degli stati regionali e la nomina dei governatori. La loro designazione ha lo scopo di rafforzare l’autorità statale sul territorio, nella speranza che questo sappia porre un freno alla spirale di violenza intercomunitaria, sostenendo al contempo la risposta alla pandemia da COVID-19.

 

Per saperne di più:

https://www.icrc.org/en/document/south-sudan-fears-hundreds-more-could-die-renewed-violence-jonglei-state

https://www.hrw.org/news/2020/03/20/south-sudan-needs-address-cycles-intercommunal-killings

https://www.aljazeera.com/news/2020/05/hundreds-killed-inter-communal-clashes-south-sudan-200520165329158.html

https://news.un.org/en/story/2020/03/1059822

https://unmiss.unmissions.org/escalating-intercommunal-conflict-could-unravel-peace-agreement

https://www.bbc.com/news/topics/c302m85q54lt/south-sudan

 

Autore: Ester Zangrandi

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