L'aumento delle vittime civili dei conflitti a causa dell'uso indiscriminato di armi esplosive in aree popolate è oggi una delle più pressanti emergenze umanitarie. La Dichiarazione Politica Internazionale per la protezione dei civili dalle conseguenze dell'uso delle armi esplosive, promossa dalla rete INEW, si rivolge agli Stati, invitandoli a firmare e attuare impegni concreti per ridurre l’impatto devastante di queste armi sui civili e le infrastrutture essenziali.
Quando si parla di vittime di guerra, non ci si riferisce solo ai caduti e ai feriti immediati, ma anche a coloro che devono affrontare le conseguenze prolungate dei bombardamenti nelle città. Le armi esplosive, utilizzate su larga scala all'interno di aree urbane, causano non solo danni fisici, ma compromettono anche l’accesso ai servizi di base: le comunità colpite vedono compromesse infrastrutture fondamentali come ospedali, scuole e sistemi di distribuzione dell’acqua. Secondo l'Explosive Violence Monitor 2023, il numero di vittime civili è aumentato dell'83% tra il 2021 e il 2022, a causa della recrudescenza dei conflitti.
Perché la Firma della Dichiarazione è Cruciale
Adottata a Dublino nel 2022, la Dichiarazione rappresenta il primo documento internazionale che riconosce ufficialmente la gravità delle conseguenze umanitarie derivanti dall'uso di armi esplosive nelle aree popolate. Firmarla significa impegnarsi a proteggere i diritti dei civili e sostenere azioni concrete a tutela delle comunità. Gli Stati firmatari accettano di:
- Limitare l'uso di armi esplosive in contesti urbani, riconoscendo i danni irreparabili che causano alle popolazioni non combattenti.
- Raccogliere dati e testimonianze sugli effetti di queste armi, per migliorare la risposta umanitaria.
- Assistere le vittime di guerra, fornendo supporto a lungo termine alle comunità colpite.
Il valore della Dichiarazione risiede non solo nel cambiamento che promuove a livello di politiche e pratiche militari, ma anche nell’invito a modificare le norme culturali e politiche rispetto alla conduzione delle guerre. Questo documento, pur non essendo giuridicamente vincolante, costituisce una solida base per incentivare una maggiore responsabilità e consapevolezza tra gli Stati.
Per approfondire la questione, è possibile leggere il positioning paper di INEW.