Dal suo inizio, l'offensiva militare in Ucraina ha causato circa 2.149 vittime civili, di cui 816 morti.
Le aree di Donetska e Luhanska sono le più colpite. Qui le Nazioni Unite riportano 903 vittime civili (172 morti ne 503 feriti nelle zone controllate dal governo ucraino e 50 morti e 178 feriti nelle zone controllate dalle forze non governative). Dato che gli scontri si sono intensificati in molte città e che entrare nelle stesse risulta difficile per le organizzazioni umanitarie, è altamente probabile che questi numeri siano molto più alti.
Secondo UNHCR le persone che hanno abbandonato il paese dall'inizio delle ostilità (24 febbraio) sono 3.430.325 (dato aggiornato al 20 marzo 2022), mentre gli sfollati interni sono 1,85 milioni. Un'indagine congiunta OIM-UNHCR riporta che dal 2014 (anno dell'inizio del primo conflitto con le forze separatiste filorusse) il totale degli sfollati interni è di 6.5 milioni di persone. L'UNHCR ha lanciato un allarme globale per la sicurezza degli sfollati interni: in un contesto bellico in rapido cambiamento, caratterizzato da movimenti di popolazione su larga scala, stanno aumentando a livello preoccupante i casi di violenza di genere, traffico di essere umani e sfruttamento sessuale. La Federazione Russa ha riportato di aver evacuato e trasportato nei suoi territori 300.000 persone.
Insecurity Insight ha denunciato che nel periodo dal 24 febbraio al 2 marzo si sono verificati oltre 16 attacchi che hanno coinvolto strutture scolastiche. La maggior parte di questi attacchi è stata condotta con armi esplosive.
Mentre le operazioni militari si estendono anche alle regioni occidentali dell'Ucraina coinvolgendo obiettivi civili e militari (in particolare negli oblast di Ivano-Frankivska, Lvivska e Volynska), nelle zone sud - orientali del paese il numero di civili rimasti senza accesso all'acqua potabile ed elettricità è di 45.750, mentre il Ministero dell'Energia dell'Ucraina fa sapere che in tutto il paese le persone rimaste senza energia elettrica sono oltre 930.000.
Human Rights Watch ha denunciato e documentato l'uso di munizioni a grappolo (proibite da un trattato internazionale per gli effetti indiscriminati e/o a lungo termine sulla popolazione civile) su persone, case, attività produttive e infrastrutture civili. Gli attacchi si sarebbero verificati tra il 7 e il 13 marzo.