Violenza scoppia in Sri Lanka tra buddisti e musulmani

Soldati cingalesi pattugliano le zone colpite dagli attacchi nel distretto di Kandy Soldati cingalesi pattugliano le zone colpite dagli attacchi nel distretto di Kandy © Pradeep Pathiran/ Associated Press

13 marzo 2018
Scontri violenti iniziati per mano dei buddisti singalesi contro la minoranza musulmana hanno portato allo stato d’emergenza in Sri Lanka

Il 4 marzo 2018, scontri violenti sono scoppiati nel distretto di Kandy in Sri Lanka. La violenza di questi episodi ha portato il governo a dichiarare lo stato di emergenza per 10 giorni e il  coprifuoco temporaneo. I disordini sono iniziati per mano del più grande gruppo etnico del paese, quello dei buddisti singalesi, e indirizzati contro la minoranza islamica del luogo. Gli attacchi hanno preso la forma d’incendi e distruzione di proprietà (case, negozi e moschee); un uomo di 27 anni è deceduto a causa delle sommosse ed ha registrato un audio descrivendo l’attacco prima di morire lasciando l’opinione pubblica in shock.

Gli scontri basati su etnia e religione non sono un fenomeno nuovo in Sri Lanka. Infatti, il paese è in passato stato affetto da un conflitto etnico durato trent’anni tra tamil (principalmente indù) e buddisti singalesi e conclusosi nel 2006. Di recente, è emersa un’animosità tra buddisti e musulmani,  fomentata da falsi miti e pettegolezzi generati da un mix di paura, crisi economica ed islamofobia globale e diffusi via social media. Un esempio è la convinzione che i musulmani stiano mettendo dei contraccettivi nel cibo servito ai buddisti, con lo scopo di decimarli nel numero e guadagnare più controllo nella regione. Un’altra credenza popolare è che i musulmani siano da incolpare per la crisi economica in Sri Lanka.

Il governo singalese ha lanciato un forte segnale d’intransigenza contro la violenza, dichiarando lo stato d’emergenza lo scorso 6 marzo. Tuttavia, l’adozione di questa misura non è stata seguita da fatti. A causa delle prossime elezioni, il governo si è dimostrato restio nel prendere azione contro i colpevoli, per paura che ciò possa essere interpretato dagli elettori come un modo per favorire  dei musulmani. Il governo dovrà adesso fare i conti con la necessità di una visione pluralista in Sri Lanka che tenga in considerazione le relazioni tra tutti i gruppi etnici del paese.

 

Per maggiori informazioni, leggere:

https://www.crisisgroup.org/asia/south-asia/sri-lanka/buddhist-militancy-rises-again-sri-lanka
https://www.aljazeera.com/news/2018/03/sri-lanka-hate-speech-impunity-fuel-anti-muslim-violence-180310020253272.html
https://www.aljazeera.com/news/2018/03/sri-lanka-muslims-fear-attacks-friday-prayers-180308155336083.html
http://www.bbc.com/news/av/world-asia-43324317/buddhist-rioters-dispersed-in-sri-lanka
https://www.nytimes.com/2018/03/06/world/asia/sri-lanka-anti-muslim-violence.html
https://www.reuters.com/article/us-sri-lanka-clashes/grenade-blast-kills-one-in-sri-lanka-communal-violence-social-media-blocked-idUSKCN1GJ1JT
https://edition.cnn.com/2018/03/06/asia/sri-lanka-state-of-emergency-intl/index.html
http://ucdp.uu.se/#country/780

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