Dall’inizio del 2017 ad agosto, 83 bambini sono stati usati per compiere attacchi suicida contro la popolazione nel nord-est della Nigeria. Il gruppo estremista Boko Haram, che ha base proprio in quest’area del Paese e che è solito colpire i civili anche con “bombe umane”, ha rivendicato la responsabilità di alcuni di questi attacchi. Come dichiarato dalla portavoce dell’UNICEF Marixie Mercado, il numero di bambini usati a questo scopo nel 2017 è già quattro volte più alto rispetto a tutto il 2016. La maggior parte degli 83 bambini, di cui 55 femmine e 27 maschi, aveva meno di 15 anni. Non è stato possibile determinare il sesso di una delle vittime.
In Nigeria i bambini sono le vittime principali del conflitto in corso tra Boko Haram e il governo nigeriano, infatti vengono ripetutamente rapiti dal gruppo terrorista e poi costretti a diventare soldati, schiavi sessuali o attentatori suicidi. Di conseguenza i più giovani sono spesso visti con sospetto e paura dalle comunità e la loro integrazione sociale è estremamente difficoltosa. Soprattutto i bambini rilasciati, salvati o scappati da Boko Haram sono frequentemente isolati e ripudiati dalle loro stesse famiglie.
Per arginare questo fenomeno, UNICEF sta lavorando con le famiglie e le comunità per favorire la riconciliazione con i bambini che in passato hanno avuto in qualche modo a che fare con Boko Haram. A giugno 2017, più di 3000 bambini e 1200 donne sono stati aiutati dall’agenzia per l’infanzia delle Nazioni Unite, sia dal punto di vista sociale che da quello economico.
Per saperne di più, leggi:
http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=57394#.WZ1GAj5JbIV
https://www.unicef.org/nigeria/media_11621.html
https://www.unicef.org/wcaro/nigeriaregionalcrisis/UNICEF_Silent_shame.pdf
http://www.aljazeera.com/news/2017/08/unicef-boko-haram-child-bombers-soars-170822160541719.html
http://www.unicef.it/doc/7710/aumenta-crudele-utilizzo-bambini-come-bombe-umane-nord-est-nigeria.htm