Dall'inizio del 2021 gli scontri a Tillabéri, la regione occidentale del Niger confinante con il Mali e il Burkina Faso, si sono intensificati drasticamente. Il conflitto, che a gennaio 2022 sarà in corso da un decennio, vede due principali gruppi armati contendersi il controllo, lo Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS) e il Jama'at Nusrat al-Islam wal-Muslimin (JNIM), affiliato ad al-Qaida, entrambi i quali hanno ripetutamente perpetrato crimini di guerra e gravi abusi, tra cui l'attacco a civili, scuole e riserve alimentari.
I bambini sono stati uccisi, reclutati per la partecipazione alle ostilità, sfollati con la forza e privati del diritto di accesso all'istruzione e all'assistenza medica. Dall’inizio dell’anno, nelle aree di confine del Niger, sono stati uccisi più di 60 bambini. Il JNIM recluta ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni, o possibilmente più giovani, offrendo loro incentivi come cibo, denaro e vestiti, e sfruttandoli come spie e sentinelle. Dinanzi alle scarse alternative, anche i minimi livelli di libertà e potere offerti dai gruppi possono apparire, dal punto di vista dei minori già vulnerabili, come una prospettiva attraente.
Come stimato dall’Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED), tra il 1º gennaio e il 29 luglio 2021 la violenza contro i civili in Niger ha provocato 544 morti legate al conflitto. Amnesty International (AI) e il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF) segnalano l'impatto che il conflitto sta avendo sulla salute mentale: in alcune aree, fino all'80% dei bambini potrebbe essere vittima di traumi psicologici e sofferenza.
Le ostilità a Tillabéri hanno aggravato la già drammatica situazione dei bambini in Niger, che risultano essere tra i più vulnerabili al mondo. La Banca Mondiale ha classificato il Niger come un paese a reddito estremamente basso, con un tasso di povertà di circa il 42,9% nel 2020, e il più basso indice di sviluppo umano (ISU). Tramite il report "I Have Nothing Left Except Myself': The Worse Impact on Children of Conflict in the Tillabéri Region of Niger", AI sta esortando le autorità nigerine e i partner internazionali ad agire, prevenendo ulteriori abusi e proteggendo i diritti umani fondamentali.
Fonti:
https://www.amnesty.org/en/wp-content/uploads/2021/09/AFR4346272021ENGLISH.pdf
Author: Antonella Candiago; Editor: Xavier Atkins