1. Pakistan
IIl Pakistan ha rilasciato una dichiarazione alla comunità internazionale informandola dello svilupparsi di una “crisi umanitaria” dovuta all’epidemia in corso tra i rifugiati afghani che risiedono nel suo territorio (2.8 milioni, compresi quelli non registrati). In particolare, il governo ha richiesto il supporto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) per assistere i rifugiati che vivono in 52 campi di accoglienza. L'UNHCR, insieme all’Alto Commissariato per i rifugiati afghani, sta fornendo interventi in materia di salute, acqua e servizi igienico-sanitari nei villaggi che li ospitano. Secondo le statistiche ufficiali, finora il Pakistan ha riportato circa 8.000 casi COVID-19.
Per saperne di più:
https://www.aa.com.tr/en/asia-pacific/covid-19-afghan-refugees-in-dire-need-says-pakistan/1793445
https://www.aa.com.tr/en/asia-pacific/covid-19-afghan-refugees-in-pakistan-seek-world-s-help/1790585
2. Etiopia
Finora l'Etiopia ha segnalato 108 casi COVID-19, ma nessuno nei campi profughi. Secondo l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), l'Etiopia è uno dei Paesi che ospita il maggior numero di rifugiati in Africa con 758 199 rifugiati e richiedenti asilo. Per affrontare la crisi sanitaria, l'UNHCR ha lanciato campagne di sensibilizzazione tra le comunità di rifugiati per prevenire la diffusione del virus nei campi, nei quali sta anche distribuendo sapone e attrezzature mediche. Tuttavia, all'inizio di questo mese, le autorità etiopi hanno annunciato il trasferimento di 26 000 rifugiati eritrei residenti nel campo di Hitsats, inclusi 1 600 minori, verso i campi di Mai Aini e Adi Harush. A tal proposito, l’UNHCR ha rilasciato una dichiarazione in cui esorta il governo a fermare il piano perché "in questo momento, qualsiasi movimento su larga scala esporrà i rifugiati al rischio di scoppio di COVID-19 nei campi".
Per saperne di più:
https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/75393.pdf
3. Sud Sudan
L'epidemia COVID-19 è arrivata in Sud Sudan che dispone soltanto di quattro ventilatori per un totale di 11 milioni di persone. La debolezza del sistema sanitario nazione è fonte di preoccupazione, come dice la portavoce regionale del Comitato Internazionale della Croce Rossa: "abbiamo un sistema sanitario che ha sofferto per decenni a causa di investimenti insufficienti e un conflitto che ha sostanzialmente lasciato le persone con una ridotta assistenza sanitaria". Ma le organizzazioni umanitarie avvertono anche sulle conseguenze potenzialmente disastrose dell'epidemia per 1.6 milioni di sfollati interni che hanno trovato rifugio in campi sovraffollati.
Per saperne di più: