La Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA) ha pubblicato il mese scorso un rapporto sulle morti di difensori dei diritti umani, giornalisti e professionisti della comunicazione in Afghanistan, con dati raccolti tra gennaio 2018 e gennaio 2021. L'obiettivo del rapporto è far luce sui rischi che affrontano queste categorie di lavoratori e denunciare i numerosi attacchi e violenze contro di loro. A causa del ruolo che ricoprono in qualità di protettori dei diritti umani o di professionisti incaricati di fornire informazioni accurate sono spesso esposti a minacce, intimidazioni, sorveglianza o detenzione arbitraria; molti sono deliberatamente presi di mira e uccisi, in uno scenario, quello Afghano, caratterizzato da una elevata insicurezza. Questi attacchi sono contro i civili sono contrari al diritto internazionale umanitario e potrebbero costituire crimini di guerra.
Il documento di UNAMA sottolinea come la perdita di queste figure professionali sia un grande danno anche per il popolo afgano, che viene privato di attivisti per i diritti umani e dell'accesso all'informazione di qualità e tempestiva. Tutto ciò è aggravato dalla decisione di molti giornalisti di optare per l'autocensura per evitare minacce o intimidazioni, o di lasciare il paese. Di conseguenza, le violazioni dei diritti umani hanno meno probabilità di essere denunciate e i civili in Afghanistan sono silenziati, rimanendo quindi senza la possibilità di essere ascoltati dalla comunità internazionale. La situazione è simile per i difensori dei diritti umani, molti dei quali chiedono un supporto speciale (31 solo nel mese di gennaio 2021) a causa delle loro condizioni di lavoro avverse e della situazione di rischio.
I rapporti speciali dell'UNAMA spiegano che, tra il 2018 e il 2021, ci sono state varie tendenze riguardo alle uccisioni di difensori dei diritti umani e i giornalisti. Nel 2018, questi furono principalmente vittime degli attacchi dell’ISIL-KP che miravano a massimizzare le vittime. Pertanto, le offese non erano esplicitamente dirette a queste categorie di professionisti, che persero la vita accidentalmente. Quell'anno, 13 difensori dei diritti umani e 17 lavoratori dei media furono uccisi. Successivamente, nel 2019, il numero di morti è diminuito: sono stati registrati quattro decessi di difensori dei diritti umani e sei di giornalisti. Tuttavia, nel 2020 c'è stata una crescita decisa rispetto all'anno precedente, con il numero di morti che ha raggiunto nuovamente alti livelli.
È importante analizzare questi dati distinguendo tra i primi otto mesi dell’anno e gli ultimi quattro. Infatti, durante il primo lasso di tempo, dieci difensori dei diritti umani e quattro operatori dei media sono stati assassinati. Tuttavia, con l'inizio dei negoziati di pace in Afghanistan nel settembre 2020, la violenza non è diminuita; al contrario, i difensori dei diritti umani e i giornalisti vivono attualmente in un ambiente sempre più insicuro, con nove uccisioni attestate solamente nell'ultimo trimestre dell'anno. Insieme a queste cifre allarmanti, un altro aspetto che desta preoccupazione è che, nel corso dell’ultimo anno, i difensori dei diritti umani e i giornalisti sono stati bersaglio specifico di attacchi e le loro morti sono state azioni intenzionali e premeditate. È ancora da chiarire chi siano i responsabili dei loro omicidi, dato che questi ultimi non sono stati rivendicati da nessun attore. Questi fattori destabilizzano ulteriormente le persone e contribuiscono al clima di paura e insicurezza nel paese, che potrebbe anche avere un impatto sul processo di pace.
Per prevenire attacchi futuri o violazioni dei diritti umani contro le professioni menzionate, UNAMA offre varie raccomandazioni. Alcune delle principali sono: adottare un quadro preventivo adeguato, condannare le uccisioni e contrastare l'impunità, indagare sui loro decessi, proteggere e promuovere lo spazio civico, riconoscendo allo stesso tempo il ruolo significativo dei difensori dei diritti umani e dei media indipendenti per la costruzione di un Afghanistan pacifico e democratico.
Per saperne di più:
Autore: Laura Manzi; Editor: Andrew Goodell